Siamo di fronte a un’emergenza che sta cambiando profondamente la nostra quotidianità, in cui rischiamo di sentirci impotenti. Quali sono le difficoltà di questa emergenza che la differenziano dalle altre che abbiamo vissuto (es. Terremoti)? Cosa possiamo fare per gestire al meglio questa nuova situazione, a tratti surreale?
L’emergenza coronavirus non è uno tsunami, cioè una grande onda anomala che arriva, spazza via tutto e poi lascia spazio alla ricostruzione. È più simile a una serie di onde molto violente che vanno e vengono senza preavviso e ad oggi non possiamo dire di “esserne fuori”. Ma questo non significa essere impotenti. Dobbiamo lavorare perché il nostro sistema di allerta, molto utile per proteggerci dai pericoli, possa essere attivo, ma non iperattivato.
Il coronavirus infatti è un nemico “invisibile”: sappiamo che c’è ma non lo vediamo. Come abbiamo visto nei giorni scorsi possonocrearsi due situazioni:
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1- La vita procede “normalmente”, non percepisco il pericolo, lo reputo lontano da me (solo in Lombardia) e quindi non metto in campo comportamenti di autoprotezione, perché vivo la possibilità di ammalarmi come molto lontana.
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2- La seconda possibilità è opposta alla precedente, potrei sentirmi costantemente sottominaccia e in balia di un nemico invisibile che può contagiare me o i miei cari in ogni momento e quindi rischio di essere bloccato in una sensazione di terrore e ansia.
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.Entrambe queste situazioni non sono funzionali. Per imparare al gestire meglio la situazioni è importante avere una “Buona informazione”, cha aiuti ad orientarci e a riprendere il controllo in maniera sana e costruttiva.
Nelle immagini sottostanti trovate alcuni consigli utili e pratici per affrontare questo periodo..
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