SERVIZI PSICOLOGICI
Che valore dai al tuo benessere psicologico?
Quanto ti è costato fino ad ora il tuo malessere in termini non solo monetari, ma anche di occasioni mancate, scelte sbagliate, restrizioni o relazioni?
Capita spesso di vivere momenti di difficoltà che non si sa come superare oppure di avere sintomi fisici e di sentirsi dire dal medico che “non c’è niente che non va” o ancora può succedere di vivere delle esperienze traumatiche come lutti, incidenti e malattie e nonostante sia passato del tempo ci si sente ancora “fermi” a quel momento.
Sai già cosa non funziona nella gestione della tua vita, tuttavia, tutte le strategie che hai provato non ti hanno portato a cambiamenti nel lungo periodo?
La buona notizia è che se sei su questa pagina vuol dire che ti stai rendendo conto che qualcosa non va e stai cercando la soluzione per superarlo: è un primo passo importante verso il cambiamento.
La brutta notizia, come immagino tu sappia già, è che “ sapere” spesso, non è sufficiente per cambiare. Infatti molte persone sanno già che cosa le ostacola nella loro vita, spesso hanno letto molti libri a riguardo, articoli specialistici, tuttavia è come se avessero un’auto potente da corsa, ma non riuscissero a mettere la prima e uscire dal garage per mettersi in viaggio. Il potenziale c’è ma non ci sono i mezzi per farlo fruttare.
Premessa prima di andare avanti
Prendersi cura del proprio benessere psicologico, non è semplice.
Se siamo abituati a richiedere subito un intervento medico quando abbiamo dei sintomi del nostro corpo, quando si tratta di ansia, paura, panico o depressione la questione diventa più complicata.
Tendiamo a pensare che “le cose passeranno con il tempo” oppure “se non lo vedo il mio disagio non è così grave“, oppure che “sono solo pensieri e prima o poi se ne andranno da soli”.
In realtà non è così: come avrai capito siamo poco abituati a una cultura del benessere emotivo, cercando soluzioni immediate e facili, quando invece prendersi cura di sé richiede tempo, costanza e la capacità di sapersi reinventare per affrontare le sfide che la vita ci pone. Lo psicologo è proprio quella figura preposta per occuparsi del benessere emotivo, purtroppo esistono ancora molti pregiudizi sullo psicologo che viene ritenuto “quello che cura i matti” oppure la persona da consultare solo come “ultima spiaggia”.
Il punto che voglio condividere con te è che se soffri di ansia, panico, depressione o hai problemi nella gestione dell’alimentazione o nell’uso di sostanze non è colpa tua!
I sintomi sia fisici (come per esempio ansia, panico..) sia quelli comportamentali (come per esempio le dipendenze) sono spesso il segnale che il nostro corpo ci manda per farci capire che qualcosa non va.
Ognuno di noi nel corso della propria vita impara delle strategie per gestire le proprie emozioni e, a seconda delle esperienze che facciamo, adotteremo comportamenti più o meno funzionali per affrontarle.
Di cosa mi occupo
Ansia, panico e fobie
L’ansia, può essere definita come una componente necessaria della risposta dell’organismo allo stress: non ha sempre e necessariamente una connotazione negativa. Quando l’ansia è fisiologica prepara a un pericolo potenziale e ci aiuta ad affrontare situazioni difficili.
Esiste anche un’ansia disfunzionale o patologica, che è caratterizzata da un malessere intenso tale da provocare una sofferenza non sopportabile, sproporzionata rispetto allo stimolo scatenante.
I disturbi d’ansia, risultano essere piuttosto diffusi e sono caratterizzati da un vissuto interiore di preoccupazione, oltre all’agitazione data da pattern somatici come dispnea e sensazioni di soffocamento, palpitazioni, sudorazioni, bocca asciutta, tremori, vertigini, nausea o diarrea vampate o brividi, nodo alla gola e dolenzia muscolare.
Gli attacchi di panico avvengono invece in modo prepotente e quasi improvviso, come un’esperienza violenta che fa perdere quasi, o totalmente, il legame con la realtà. La sensazione di pericolo e di perdita di controllo diventa fortissima e il cuore inizia a battere all’impazzata.
Altre sensazioni fisiche sono le vertigini, il senso di svenimento e la forte sudorazione (che può anche trasformarsi in forti vampate di calore o brividi di freddo).
La fobia, può essere identificata in modo specifico, come la “paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazione specifici” (per es., paura di volare, delle altezze, degli animali, di ricevere un’iniezione, di vedere il sangue, ecc.) o essere legata in generale all’affrontare le situazioni sociali (agorafobia).
Depressione
È tra le malattie mentali più diffuse al mondo: in Italia ne soffre il 15% circa della popolazione. Il disturbo depressivo può colpire a qualunque età ed è più frequente nelle donne adolescenti e adulte, e in ogni caso tra i 25 e i 44 anni.
I tratti depressivi hanno delle radici soprattutto durante l’infanzia, periodo in cui, secondo molte ricerche scientifiche (link Aces) se ci sono esperienze sfavorevoli e traumatiche, queste possono rimanere come fattori di rischio per la salute mentale
dell’adulto anni dopo, manifestandosi con:
– Sintomi emotivi: umore depresso, disperazione, disforia e senso di impotenza.
– Sintomi cognitivi: demotivazione, pensieri automatici negativi, costruzione e prospettive cognitive negative, distorsioni cognitive e difficoltà di concentrazione e di memoria.
– Sintomi comportamentali: isolamento, passività, rallentamento o agitazione motoria.
– Sintomi fisiologici: disturbi del sonno, dell’appetito, della sessualità, affaticamento e astenia.
Lutto
Il termine lutto si riferisce al normale processo di esperienza delle reazioni psicologiche, comportamentali, sociali e fisiche alla perdita di una persona cara.
Il termine elaborazione del lutto si riferisce agli sforzi messi in atto dalla persone per superare il lutto che sono necessari ad adattarsi alla perdita di una persona cara.
Si ha un lutto complesso, quando si è in presenza di una compromissione, una distorsione o un mancato completamento di una o più delle 6 “R” dell’elaborazione del lutto:
1. Rendersi conto della perdita -Fase dell’ evitamento
2.Reagire alla separazione – Fase del confronto emotivo
3. Rammentare e riesperire il defunto e il rapporto (riesaminare e ricordare in modo realistico; rivivere e riesperire le emozioni) – Fase del confronto emotivo
4. Rinunciare ai vecchi attaccamenti al defunto e alle vecchie ipotesi sul mondo Fase del confronto emotivo
5. Risolversi a progredire in modo adattivo nel nuovo mondo senza dimenticare il vecchio – Fase dell’adattamento
6. Reinvestire – Fase dell’adattamento
Ci sono alcuni lutti che possono essere più difficili da rielaborare e questo accade quando:
– c’è una mancanza di preavviso rispetto alla perdita;
– la morte avviene per violenza e le sue conseguenze (ferite, mutilazioni e distruzioni);
– un evento causato dall’uomo in modo intenzionale o incidentale porta al decesso;
– è presente una sofferenza (fisica o emotiva) della persona cara prima della morte
– sono presenti più decessi contemporaneamente
– la morte riguarda un giovane
– la perdita riguarda un un figlio
Disturbi psicosomatici
Le persone con un disturbo psicosomatico mostrano sintomi fisici che suggeriscono l’esistenza di un disturbo organico i cui sintomi non derivano né da una condizione medica generale né dagli effetti diretti di una sostanza, ma dalla presenza di un disagio psicologico.
Il disturbo psicosomatico fa parte dei disturbi psicologici ed evidenzia come il corpo sia un perfetto strumento di comunicazione tra la psiche ed il soma. Attraverso il corpo viene comunicato il malessere psicologico che la persona sta vivendo e la reazione conseguente è una sintomatologia organica.
Solitamente questi sintomi sono determinati dalla presenza di forte stress, ansia patologica, paura costante. Si attivano così delle reazioni fisiche legate al sistema nervoso autonomo, che a sua volta risponde portando alla manifestazione di problemi fisici, come:
• disturbi dell’apparato gastrointestinale: quali nausea, meteorismo, vomito, diarrea, colite, ulcera, gastrite, intolleranza a cibi diversi;
• disturbi dell’apparato cardiocircolatorio: quali aritmia, ipertensione, tachicardia;
• disturbi dell’apparato urogenitale: quali dolori e/o irregolarità mestruali, disfunzioni dell’erezione e/o dell’eiaculazione, anorgasmia, enuresi;
• disturbi dell’apparato muscolare: quali cefalea, crampi, torcicollo, mialgia, artrite;
• disturbi della pelle: quali acne, psoriasi, dermatite, prurito, orticaria, secchezza cutanea e delle mucose, sudorazione eccessiva;
• disturbi pseudo-neurologici: quali sintomi da conversione come alterazioni della
coordinazione e/o dell’equilibrio, paralisi o ipostenie localizzate, difficoltà a deglutire, afonia, cecità, sordità, amnesie.
Disturbi ossessivo-compulsivi
Il Disturbo Ossessivo Compulsivo è un disturbo caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi che suscitano allarme o paura e inducono la persona ad attuare comportamenti ripetitivi o azioni mentali.
Il disturbo è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni.
Le OSSESSIONI sono immagini, pensieri, impulsi che si presentano improvvisamente in modo ricorrente e persistente. Sono al di fuori del controllo di chi le sperimenta e vengono percepite come fastidiose e intrusive.
Le persone che soffrono di questo disturbo spesso si preoccupano eccessivamente di
germi e sporco e temono di contaminarsi o contaminare gli altri, altre volte temono di
avere inavvertitamente fatto male a qualcuno. Altre volte possono temere di perdere il controllo di sé, o di essere omosessuali anche se riconoscono che tutto ciò sia infondato.
Le ossessioni sono accompagnate da emozioni disturbanti come paura, disgusto, disagio, dubbi o sensazione di non aver fatto le cose nel modo giusto.
Le COMPULSIONI, definite anche rituali, sono comportamenti ripetitivi come lavarsi le mani, controllare, riordinare, o azioni mentali come ripetere formule mentalmente, contare, pregare, che la persona mette in atto per ridurre l’ansia provocata dai pensieri ed impulsi ossessivi. Rappresentano quindi un tentativo di controllo della propria ansia.
In genere le compulsioni riguardanti l’ accumulo, l’ordine, la pulizia, il lavaggio, il conteggio, la ripetizione si trasformano in rigide e bizzarre regole di comportamento.
IN COSA CONSISTE UN PERCORSO TERAPEUTICO?
Mi piace definirla una sorta di “caccia al tesoro” in cui costruiamo una mappa che ci sarà utile nel comprendere la funzione che la difficoltà presente riveste nella propria vita, andando a ricercare gli eventi più significativi che hanno portato allo strutturarsi di quella difficoltà in quel modo.
É una fase molto attiva in cui la persona scopre o diventa consapevole di come può unire con un filo le caselle che lo hanno portato fino alla richiesta di aiuto.
Una volta trovata la mappa condivideremo obiettivi e tempi della terapia che varieranno a seconda dello specifico bisogno della persona.
Generalmente a questo punto lavoro sul rinforzo delle risorse personali.
Cosa sono le risorse?
Ecco una metafora che dal mio punto di vista descrive bene cosa intendo con questo termine.
“Immaginate una grande casa, piena di stanze. Sono poche le camere che vengono usate quotidianamente, molte anche se belle, vengono utilizzate solo di rado e alcune sono completamente dimenticate. Quando rivolgiamo l’attenzione alle risorse col desiderio di coltivarle e attingere ad esse le porte dimenticate sembrano aprirsi. É così possibile accedere alle stanze chiuse”.
Questo, tradotto nella pratica, significa ampliare la capacità della persona di affrontare le situazioni in cui si sente in difficoltà e generalmente produce già un significativo cambiamento nella percezione del problema.
Successivamente lavoreremo sulle specifiche situazioni che hanno favorito il costruirsi del sintomi, favorendo la rielaborazione di tali esperienze, preparando il terreno per affrontare le possibili difficoltà future.
Il lavoro non si svolge solo nella stanza della terapia, ad ogni incontro verranno forniti compiti per rinforzare quanto appreso che rappresentano un valido supporto anche per la persona per rendersi conto della strada fatta.
A seconda degli obiettivi useremo strumenti diversi tratti dalla terapia dinamica breve, dalla psicoterapia EMDR e dalla psicoterapia sensomotoria: il mio è un approccio che integra le diverse discipline che ho appreso durante la mia formazione, in maniera integrata, per costruire un percorso di psicoterapia il più possibile a misura dei tuoi bisogni.
QUANTO DURA E QUANTO COSTA UN PERCORSO PSICOLOGICO ?
É una domanda che mi viene fatta spesso e la risposta è sempre la stessa: dipende.
La durata di un percorso psicologico è influenzata da tanti fattori tra cui:
- Livello di motivazione della persona (inizi un percorso perché te lo ha detto il tuo/la tua partner o
un tuo/a amico/a oppure è una decisione che nasce da te?); generalmente le terapie che
nascono da una motivazione interna partono con una marcia in più - Risorse personali (non parlo solo di quelle economiche, quelle sono una parte, intendo tutte le
esperienze positive che la persona ha fatto nella sua vita, le capacità che si riconosce, le qualità
che possiede e come sono state utili per affrontare altri eventi difficili nella sua vita) - Tipologia e durata del sintomo (da quanto tempo soffri di questo disturbo? In che aree ti condiziona maggiormente? Quanto è pervasivo nella tua vita?
- Tipologia di obiettivi (cosa intendi raggiungere con il percorso terapeutico?)
Ogni persona è unica e definire un tempo a priori significa, dal mio punto di vista, non tenere conto della specificità di ciascuno. Non si tratta di acquistare un abito standard, ma di cucire un abito su misura, sartoriale, partendo dalla stoffa che ognuno possiede.
Quello che posso garantire è che faremo del nostro meglio con le risorse a disposizione, solo per il tempo necessario per raggiungere gli obiettivi condivisi.
La mia modalità di lavoro attinge a diversi approcci teorici e utilizza diversi strumenti: la teoria psicodinamica è la base da cui sono partita e nel tempo l’ho integrata con le conoscenze derivate dalle scoperte della neurobiologia unite ai nuovi approcci di “terza generazione” come la psicoterapia EMDR e la terapia sensomotoria.
Questo mi permette di cucire su ogni persona un vestito sartoriale, perfettamente a misura delle proprie necessità e propri bisogni.
Credo fortemente che ogni individuo possieda tutti gli elementi per uscire dalla situazione di difficoltà in cui si trova, semplicemente in certe fasi ha bisogno di essere accompagnato nel tessere una nuova trama, sciogliendo i nodi che si sono formati e trovando un nuovo modo, il proprio, per gestire la propria vita.
Io mi vedo un po’ come questo sarto che scioglie i grovigli e accompagna la persona nel cucirsi il proprio cambiamento.
Il tempo per confezionarlo dipende da tutti e due: di sicuro tempi e obiettivi li condivideremo insieme e saranno previsti momenti “intermedi” per verificare come procedono le prime imbastiture (in genere il primo follow up è dopo 3 mesi).
Se sarai soddisfatto definiremo come procedere, altrimenti potrai interrompere in ogni momento.
Veniamo alla seconda domanda: quella sui costi; prima voglio sottoporti un quesito a cui ti chiedo di dedicare un tempo di riflessione:
Che valore dai al tuo benessere psicologico?
Quanto ti è costato fino ad ora il tuo malessere in termini non solo monetari, ma anche di occasioni mancate, scelte sbagliate, restrizioni o relazioni?
Il valore della terapia e del cambiamento si misura non solo sul costo della singola seduta, ma sul lungo termine, sulle possibilità che si aprono per vivere appieno la propria vita.
So che all’inizio è difficile e può essere più semplice pensare a soluzioni low cost dall’effetto immediato, tuttavia credo che le parole di altri che ci sono passati possano offrirti un’idea di quello che ti aspetta se decidi davvero di investire su di te.
Il costo di una seduta individuale è di 80 euro e dura circa 50 minuti, mentre quella di coppia è di
95 euro e ogni sessione dura 70/90 minuti.
Dicono di me
Sono arrivata dalla Dottoressa Dosselli in un periodo della mia vita complicato dove pensavo che non sarei mai riuscita a vedere la luce in fondo al tunnel.Io venivo già da un percorso terapeutico che mi aveva aiutato ma non aveva risolto tutti i traumi avuti fin da bambina. Sono stata accolta con sincerità, comprensione e professionalità. Il lavoro su me stessa è stato faticoso e doloroso ma oggi sono una nuova persona e la mia vita è notevolmente migliorata. Vorrei incoraggiare tutti quelli come ero io che pensano di non farcela,che è tutto tempo sprecato perché In realtà con coraggio e costanza si possono raggiungere risultati impressionanti. Non smetterò mai di ringraziare la dottoressa per avermi permesso di darmi questa grande possibilità di rivincita personale. Super consigliata
Ilaria
Ho deciso di rivolgermi alla dottoressa dopo mesi che il mio corpo aveva detto “stop”. Le manifestazioni fisiche del mio malessere erano diventate veramente pesanti e limitanti. Non è stato un percorso semplice, ma ora sono in grado di guardare le cose da un punto di vista diverso. Il mio punto di vista. Grazie sempre dottoressa! Elena
Elena
Mi sono rivolta a lei per prevenire la depressione post parto con la seconda figlia che mi aveva colpita pesantemente con la prima. È andata benissimo. Ho poi continuato per risolvere varie convinzioni negative su me stessa dovute a reiterate situazioni protratte per molto tempo nel corso della mia vita. Ho trovato in Lucia e nel suo approccio con EMDR un modo per vivere finalmente meglio. Avevo avuto altre esperienze con psicologi in passato, ma erano servite a poco e niente. La consiglierei a chiunque me lo chiedesse.
Cecilia
Mi sono sentita molto accolta e ho trovato una professionista preparata che mi ha accompagnato nel superare gli attacchi di panico. Consigliata a chi vuole superare le sue paure e pensa che con gli attacchi di panico ci deve convivere tutta la vita…uscirne si può.
Anonimo