La psicoterapia con i pazienti che soffrono di disturbi trauma correlati come PTSD (disturbo da stress post traumatico) prevede che si prepari il paziente con un’adeguata psicoeducazione e stabilizzazione prima di affrontare il trattamento delle memorie traumatiche.
Questo perché i pazienti con questo tipo di disturbi hanno spesso un livello di attivazione fisiologico disregolato e possono sentirsi preoccupati all’idea di immergersi nel loro passato.
Fin dai primi studi sul trauma che risalgono alla fine dell’Ottocento è stato proposto un modello a più fasi per elaborare gradualmente le memorie traumatiche e anche oggi questo rappresenta la modalità più validata soprattutto per il trattamento del disturbo da stress post traumatico e dei disturbi dissociativi.
FASI DEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA
FASE 1- STABILIZZAZIONE E RIDUZIONE DEI SINTOMI: comprende la psicoeducazione sul trauma e l’inserimento di strategie che possono aiutare le persone a gestire meglio i sintomi nella quotidianità: installazione di risorse somatiche, tecniche di rilassamento, trauma sensitive yoga..
La persona impara a riconoscere i propri punti di forza e le abilità che già possiede e a usare queste competenze per gestire le sue difficoltà. Questa fase di stabilizzazione è particolarmente rilevante per i pazienti dissociativi perché punta sul loro bisogno prioritario di aumentare la capacità di autoregolazione.
FASE 2- ELABORAZIONE DELLE MEMORIE TRAUMATICHE: scopo è integrare i vari frammenti delle memorie traumatiche, lavorando per gradi in modo da permettere alla persona di mettere insieme gli eventi, le emozioni, le sensazioni fisiche legate al trauma.
L’obiettivo non riguarda tanto la narrazione verbale degli eventi, quanto piuttosto cercare di integrare gli effetti che questi ricordi hanno nella vita attuale della persona.
FASE 3: INTEGRAZIONE DELLA PERSONALITÁ: Permette il consolidamento delle risorse emerse nelle fasi precedenti nella vita quotidiana e l’inclusione di un nuovo significato al fine di recuperare un’identità piena e vitale nel presente.
In questa fase si cerca di lavorare sulla costruzione di relazioni più sane e un maggiore coinvolgimento nel mondo. Potrebbe emergere ora, la paura delle emozioni positive legate alle nuove competenze acquisite; anche questo aspetti fanno parte del processo terapeutico.
Questo lavoro non è un processo lineare, piuttosto le tre fasi della terapia avvengono in una forma a spirale: saperlo è utile anche per i pazienti in modo da condividere la “mappa” del loro trattamento.
La trasformazione può avvenire solo in un contesto terapeutico di sicurezza che aiuti la persona traumatizzata a sbloccare le emozioni del passato e a sviluppare energia e risorse per il futuro.
0 commenti